Lavorare “di pancia”: un errore troppo comune

Non so se vi ricordate un proverbio molto comune che era il favorito dai miei insegnanti: “Chi non ha testa ha gambe”

Ai tempi pensavo che il suo significato fosse abbastanza ovvio… se non riesco a raggiungere un risultato con il ragionamento provo  in un altro modo.

Negli anni mi sono resa conto di quanto il suo significato fosse molto più profondo.

Spesso infatti il non volere seguire la strada corretta  porta ad adottare scorciatoie senza renderci conto del loro rischio e degli effetti collaterali.

Molti penseranno che cosa c’entra questo discorso con revenue e hotel…

Lo spiego subito con un esempio. E’ mai capitato a qualcuno di voi, dopo avere analizzato i dati e avere studiato una strategia di vedere stravolgere la propria pianificazione dai vostri superiori o dalla proprietà?

Il cosiddetto comportamento di pancia della direzione… quello dove invece di seguire una pianificazione vengono cambiate le tariffe a caso.

Un esempio banale? Abbassare le tariffe credendo che la bassa occupazione sia solo una questione di prezzo o alzare le tariffe a prezzi improponibili solo perche’ un evento sicuramente porterà la mia struttura alla piena occupazione, passando così da un giorno all’altro da 60 a 400 euro con una facilità disarmante.

Il risultato? un effetto yoyo capace solo di indispettire i nostri clienti che, sentendosi  trattati da stupidi, ci faranno scontare  questo atteggiamento caricandolo anche degli interessi.

Troppe strutture lavorano di pancia e spesso a nulla serve ricordare loro che non e’ il risultato economico immediato che conta, ma quello che si raggiunge e si consolida nel tempo.

Alla fine a vincere una battaglia siamo bravi tutti  ma e’ vincere la guerra ciò che ci rende forti.

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